Uno degli esperti interventuti telefonicamente (magari tra 7-8 mesi mi ricordo anche come si chiama) diceva qualcosa tipo:
Prima di tutto c'e' da capire che per anni l'irlanda, grazie al boom economico, e' stata considerata a ragione un posto dove i consumatori sono poco attenti e pagano quello che c'e' sul cartellino senza fiatare.
Ma bisogna anche considerare che per 18 anni abbiamo avuto una legge idiota fatta per proteggere gli esercizi commerciali da una molto improbabile concorrenza fatta a suon di prezzi ribassati: questa legge, per fortuna cambiata nel 2006 poco prima dello scoppio della bolla, impediva ad un negoziante di rigirare sul consumatore finale eventuali sconti ottenuti dai fornitori.
Prima della crisi solo 1 consumatore su 6 stava attento al prezzo, preferendo guardare ad altri fattori come il brand, la convenienza (non necessariamente economica), la qualita' della merce e via dicendo.
Adesso abbiamo un 80% circa di consumatori che compra basando le proprie scelte sul prezzo, quindi mentre prima erano i consumatori che seguivano il mercato adesso e' il mercato che deve seguire i consumatori.
Se il prezzo e' troppo alto la gente non compra e i negozianti si sono dovuti adeguare. Il fatto che catene come ad esempio Tesco e Marks&Spencer abbiano sensibilmente abbassato i prezzi e che riescano comunque ad avere un buon margine la dice lunga su quanto siamo stati presi in giro fino a ieri.
Che dire? Ben svegliati.