Quando ho deciso a trasferirmi all'estero, ho sondato due mete che ritenevo essere le piu' "accessibili" sotto un punto di vista prettamente linguistico (preferisco l'inglese al francese) e logistico (posso tornare in italia in 2 ore): Londra e Dublino.
Londra purtroppo non mi attrae per vari motivi, tra i quali anche il caos e la competitivita' sfrenata, unite anche alla possibilita' di essere licenziati dalla mattina alla sera, Dublino d'altro canto mi sembrava una scelta piu' azzeccata in quanto e' una citta' piu' a misura d'uomo, con gente che tutto sommato si accontenta di poco e con la possibilita' di parlare con tutti senza dover avere necessariamente la dizione della regina (e a Londra non e' raro che molti facciano semplicemente finta di non capirti).
Quali erano quindi i pro nel trasferirsi a Dublino?
Citta a misura d'uomo
Settecentomila abitanti in tutto, con il verde da un lato e il mare dall'altro.
Rimanendo a ridosso della GRAN Bretagna, si gode anche di un clima piu' mite: piove ma molto meno che a Londra e il vento spazza continuamente l'isola rendendo la merda che respiravo a Milano tutti i giorni un lontano ricordo.
Gente alla mano
Qui la gente e' in generale piuttosto amichevole, anche se "socializzare" vuol dire bere una pinta e "divertirsi ad un party" (party=postodovesibeve) vuol dire necessariamente ubriacarsi.
Tutti inoltre si sforzeranno di capirvi anche se non avete un inglese fluente, o una pronuncia perfetta.
Non mancano anche qui i cazzoni attaccabrighe, ma si sa, la madre dei cretini e' sempre incinta.
Ambiente lavorativo migliore
Qui fare il contrattista e' una scelta, non un obbligo. La norma e' l'assunzione a tempo indeterminato (d'ora in poi TI), con periodo di prova di sei mesi.
A differenza dell'italia licenziare una persona e' relativamente semplice, ma la normale procedura e' quella di fare tre richiami scritti nel caso in cui ci siano dei problemi con il dipendente (es. rendimento, comportamento...) e poi la lettera di licenziamento. In caso di scarso rendimento le aziende possono anche optare per periodi di training e rivalutazione periodica.
Non e' impossibile farsi mandare a casa seduta stante, basta arrivare la matina ubriachi in ufficio e salutare il manager con un HAIL! e con il braccio destro alzato piu' o meno a 45 gradi. Lo dico perche' e' successo in una nota multinazionale americana qualche tempo fa.
Ad ogni modo un'assunzione a TI non e' significativa ai fini della valutazione dell'ambiente di lavoro: anche in italia esiste(va) il TI, ma cio' non toglie che le condizioni lavorative siano generalmente una merda gia' a partire dallo stipendio.
Partiamo dalla retribuzione: un help desk di primo livello qui si porta a casa dai 1400 euro netti in su al mese. A milano ne prenderebbe 500.
Ovviamente con 1400 euro non e' che uno possa fare/avere una vita particolarmente "agiata", ma per un giovane puo' essere un punto di partenza.
Si tratta pero' di emigrare, adattarsi ad una realta' diversa, parlare una lingua che non e' la propria... Ne vale la pena?
Se l'alternativa e' quella di vivere di stenti in una camera fatiscente a roma o milano, per 500 euro al mese, la risposta e' "si', ne vale la pena", se invece siete sui 30 e avete un'esperienza di un certo livello, potreste essere dell'idea che trasferirsi all'estero debba portare a un miglioramento delle condizioni attuali di vita.
L'esperienza qui la pagano. Quindi lo stipendio, il contesto lavorativo e il contesto sociale potrebbero essere in linea con le vostre aspettative. Se non lo fossero non siete obbligati a trasferirvi.
Scelte personali quindi.
A parte i soldi comunque, qui a Dublino avrete la possibilita' di costruirvi/migliorare la vostra professionalita' e addirittura fare carriera senza baciare culi e avere parenti influenti.
Le aziende piu' grandi prevedono infatti una serie di corsi e certificazioni che fanno parte di un percorso formativo del lavoratore. L'idea e' che piu' siete competenti, maggior ritorno economico avra' il vostro datore di lavoro.
I servizi di un IT engineer pluricertificato potranno infatti essere fatturati al cliente finale a cifre sensibilmente piu' alte.
Sarete anche sottoposti a delle valutazioni periodiche, in modo da individuare i vostri punti forti e i vostri punti deboli. Avrete anche la possibilita', in base alla stoffa che avete, di passare da un ruolo all'altro (un tecnico puo' diventare ad esempio manager).
Un nutrito pacchetto di benefit, unito al fatto che vi dicono grazie quando risolvete dei casini, completa il quadro della situazione.
Non dimentichiamoci anche dell'adeguamento annuale dello stipendio, dei bonus a fine anno e via dicendo.
Fisco "umano" e burocrazia snella
Qui avevo le lacrime agli occhi dalla commozione: il sito web dell'agenzia delle entrate vi spiega in due pagine come si calcolano le tasse e perche'.
Ogni anno le fasce di reddito vengono riviste e ampliate in modo da riguadagnare qualcosa rispetto all'inflazione.
A fine anno vi mandano il resoconto delle tasse pagate, potete chiedere dei rimborsi che vi vengono erogati mediamente in QUATTORDICI GIORNI e gli impiegati statali sono gentili ed educati nella maggior parte dei casi.
Se non lo fossero, nessun problema: dopo un tot di lamentele, una bella pedata nel culo e via di licenziamento. Qui evidentemente capiscono che sono loro al servizio del cittadino, non viceversa.
Il rapporto con la pubblica amministrazione e' abbastanza snello e trasparente, le code agli sportelli sono ragionevoli e si ottiene tutto con una facilita' disarmante. Il mio PPS number ad esempio e' stato emesso nello stesso giorno in cui l'avevo richiesto e mi e' stato recapitato per posta 3 giorni dopo.
Uguale uguale all'italia... :|
Questi i pro nel trasferirsi, poi ognuno avra' una motivazione personale in piu', es. amore per la birra, per la cultura celtica e via dicendo...
Non e' comunque il paradiso, specialmene se siete abituati a vivere in case di un certo livello (in quanto a metratura/qualita' dei materiali) e se partite dal presupporto che volete ricevere la stessa qualita' dei soldi che pagate.
Che terra terra vuol dire ad esempio: se i (molti) soldi che tu falegname mi hai chiesto e che io cliente ti ho dato sono perfetti, perche' le porte di casa me le hai montate tutte storte?
6 comments:
Non sono molto d'accordo riguardo la professionalita'. I "career path" non sono uguali in tutte le aziende, piccole o grandi che siano. A Dublino ho lavorato per un'azienda piccola che mi faceva lavorare come uno schiavo e mi pagava due soldi. Quando ho minacciato di andarmene volevano aumentarmi lo stipendio di 10k ma era troppo tardi. Inutile poi menzionare il fatto che manager competenti qui non ce ne sono tanti, cosi' come i talenti li cercano quasi sempre all'estero. Ora lavoro in una multinazionale enorme, che sopprime la mia voglia di crescere con lavori da scimmia e immense procedure burocratiche, di qualita' (ISO20000 etc) e di mangement. Sono un engineer puro e sto morendo dal punto di vista professionale. A meno che non decida di fare il manager, allora posso accettare con piacere questa merda.
Ultima domanda, ma tu in quante aziende hai lavorato fin'ora? Se solo in una trovo difficile credere a quanto da te scritto, forse dovresti girare un po' e toccare meglio con mano quello che in fondo non porta solo aspetti positivi.
In IBM, Ericsson e Oracle di solito funziona come ho spiegato io.
Poi dipende anche in che dipartimento sei e da che manager hai.
Se vai invece in posti come Xerox, Barclaycard, entri e muori con lo stesso ruolo.
Dipende da dove vai e se sei considerato una risorsa utile all'azienda o un pezzo di carne con la cuffietta in testa. :)
Saluti.
Diciamo che se lavori in aziende che producono tecnologia, forse quello che dici tu puo' essere corretto in larga percentuale (e in effetti quelle da te nominate lo fanno).
Nel mio caso lavoro in un'azienda che produce strettamente servizi (si legge outsourcing), all'interno della quale i processi e la qualita' (intesa come standard da foglietto con certificato) sono piu' importanti di quello che in realta' si dovrebbe fare.
Ecco spiegato l'arcano.
Per la precisione mi pagano un sacco di soldi. Ma ne ho le palle piene uguale. La cuffietta sono solito usarla in piscina.
Spero che non ti sia offeso: la "cuffietta" non voleva essere un riferimento a te, ma alle due ultime aziende citate: se assumono uno per rispondere al telefono e non hanno altre posizioni da offrire, difficilmente a fine anno ti fanno scegliere quale carriera intraprendere.
Comunque il linea di massima il lavoro mi piace e viaggio per business circa l'ottantacinque per cento del tempo.
Tra un paio d'anni vedro' che fare.
Nessuna offesa, ho dimenticato la faccina ;)
Contento per te riguardo il tuo lavoro.. keep it up.
che palle co ste porte, le mie sono tutte dritte =)
-Il Direttore
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